segunda-feira, 14 de dezembro de 2009

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare


Giù posto un scritto che ho fatto quando studiavo nell'Istituto Italiano di Cultura di Sao Paolo. Credo che passo per un periodo di malinconia che mi fa ricordare di cose che hanno passato da alcuni tempi fa. Come la professoressa Grazi dicendo: "bisogna studiare ragazza!" e la professoressa  Giusi racontando suoi ricordi su la Seconda Guerra e come Lei ha venuto al Brasile.
È un testo semplici, che ho fatto perchè la lezione era su proverbi italiani. Adesso, credo, farebbe in testo meglio e più leggero, con un pó di stilo linguistico. Ma, chi posto un testo che me ha fatto ricordare giorni di molto lavoro e molta volontà di crescere. E, alla fine, vedo che adesso faccio, o ho fatto, molte cose che mi sono propose in quei giorni. E, cosi rido un pó.

Foto: Praia do Amor - Pipa (Natal - RN) - Juliana Parlato

Composizione: Tra il dire e il fare....

Tutte le fine danno é lo stesso: pensiamo di fare quelle cose che non abbiamo potuto fare nell'anno precedente e facciamo progetti di essere più dinamici e fortunati nell’anno che comincia. Ma, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare. È come i candidati politici che promettono il mondo alla popolazione ma, doppo le elezioni, non vediamo fatto neanche il 10 per cento di quello che hanno promesso.
Ma, noi non siamo politici e non abiamo la necessità di mostrare a tutti i progetti che abiamo finito e quelli che non sonno usciti della carta. Ma, abiamo una persona che, in generale, è il ricevitore delle nostri azione: noi estessi.
Quando, all'inizio dell’anno, diciamo a qualcuno che vorremmo fare la ginnàstica tutti i giorni e che vorremmo camminare nel parco che c’è di fronte alla nostra casa, chi ci deve incentivare? Noi stessi. Perché, è comune dire che faremo un paio di cose diverse e, alla fine, non ne facciamo la decima parte.
Ma, pur essendo il nostro proprio incitatore non è un compito semplice. È una cosa che dobbiamo imparare. E questo si fà usando tecniche di pensare sempre positivamente e avere frasi semplici che incitano a fare i nostri progetti.
Un esempio: prima di dormire, mediti su qualcosa che vorresti essere o fare. Mentre pensi, visualizza che questa cosa è reale. Concentrati in una immagine che ti fa' piacere. Questa è una specie di meditazione con fuoco. Per questo, abbiamo la necessità di comporre una frase meditativa, come: “Sono forte e raggiungo tutto quello che voglio. Dio è con me e, cosi, niente di male mi può succedere.”
Dicono i profissionisti di autoaiuto che, con frasi simili, facciamo sí che la volontà sia parte di noi e che la forza di fare qualcosa che ci siamo proposti nasce naturalmente.
Penso che frasi come: “quest'anno studierò di più”, “farò del l mio per finire la pos-laurea”; “viaggerei per l’Italia e per altri paesi dell’Europa”, e tante altre frasi come queste non sono le migliori frasi per diventare una persona forte perché sono dette nel condizionale. Frattanto, le frasi dette nel presente fanno sì che le cose siano già cominciate.
Per i politici la situazioni è molto diversa. Loro non fanno quello che dicono nelle elezioni perchè non è interessante per loro e perchè, nella maggior parte, loro hanno voglia di diventare ricchi nella politica e sviare denaro pubblico per i loro conte in Svizzera.

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